Probiotici: alcune utili informazioni
https://www.farmaciasanlorenzoparabiago.it/wp-content/uploads/2018/04/8EA4FA1B-207A-4AD1-9436-E4BB5230CE9E.jpeg 680 329 Carlo Dr. Taiariol Carlo Dr. Taiariol https://secure.gravatar.com/avatar/05ebae7932e34e25ecde167c3fb880ce?s=96&d=mm&r=gCon il termine “probiotico” s’intende quel miscuglio di microrganismi, di solito batteri, buoni, che somministrati in grandi quantità, esercitano effetti benefici sull’intestino e sulla salute dell’ospite.
Questi batteri buoni che noi assumiamo interagiscono con i batteri buoni già presenti nella nostra flora batterica intestinale, che annovera più di 1000 specie diverse di microrganismi.
La nostra flora batterica o microbiota è fondamentale per:
- L’estrazione di principi nutritivi dagli alimenti (importante la vitamina K);
- Aiutare i processi metabolici;
- Immunità e protezione contro batteri e virus patogeni (cattivi).
Come funzionano quindi i PROBIOTICI?
Versando migliaia e migliaia di nuovi batteri benefici nel corpo, questi vanno a ripopolare zone dell’intestino che si sono impoverite di questi batteri benefici a causa di infiammazioni o terapie antibiotiche. In questo modo quando un batterio, un virus o un fungo arrivano a livello delle pareti intestinali, non trovano spazio in cui insediarsi e proliferare e quindi non riescono a generare infezioni. Inoltre questi microrganismi producono acidi come l’acido lattico, il propionico o l’acetico, che abbassando il pH intestinale, inibiscono la proliferazione dei batteri patogeni. Un’altra importante funzione è la produzione di batteriocine, perossido d’idrogeno e biosurfattanti, che inibiscono la proliferazione di infezioni indesiderate.
Ma quando bisogna assumere questi prodotti?
Dopo pesanti terapie antibiotiche, la flora intestinale formata pur sempre da batteri, viene ridotta in numero. Specialmente se si usano antibiotici ad ampio spettro (come le penicilline) che quindi agiscono su più specie di batteri, compresi quelli buoni.
Oppure nel caso di malattie infiammatorie intestinali come il colon irritabile. In questi casi di calo delle difese, alcuni patogeni possono approfittarne e generare infezioni. Come ad esempio succede nel grave caso della Colite Pseudomembranosa da Clostridium difficile. In queste situazioni quindi possiamo utilizzare PROBIOTICI così come nel caso in cui siamo affetti da “influenza intestinale” di solito generata da rotavirus.
I PROBIOTICI però essendo batteri benefici vivi, risentono del pH acido dello stomaco e possono morire nel loro percorso per arrivare alle pareti intestinali. Per questo motivo vanno assunti durante o dopo i pasti, in modo che il cibo faccia da veicolo per attraversare alcune zone dell’apparato digerente che risulterebbero troppo acide e quindi aggressive per la sopravvivenza dei microrganismi.
Tra le varie specie di batteri come il Lactobacillus o il Bifidobacterium, si può annoverare la presenza di un lievito, il Saccharomyces Boulardii. Questo lievito al contrario degli altri batteri è resistente al pH acido e per questo motivo più efficace in tutti i trattamenti.
Ricapitolando i trattamenti:
- influenza intestinale (assumere durante e dopo);
- terapia antibiotica (assumere dopo);
- infiammazioni intestinali;
- prevenzione prima di partire per evitare intossicazioni alimentari.
Ricordiamo che l’assunzione prolungata può provocare stipsi, flatulenze e meteorismo.
Inoltre andrebbero utilizzati con cautela in pazienti con febbre alta, immunodepressi, pazienti in trattamenti antitumorali o che soffrono di alterazione della barriera epiteliale intestinale.